Tutto ha avuto inizio nel 1987, in un sottoscala dellateneo: una ricerca sui laureati esteri delluniversità di Bologna nel dopoguerra, per valutarne la carriera professionale e lefficacia dellistituzione che li aveva formati. Una piccola rivoluzione culturale vista la propensione a considerare esaurito il compito delluniversità con il conferimento della laurea; non solo per i laureati esteri. La portata dellindagine è stata trascinante: è nato il prototipo AlmaLaurea che restituisce con continuità, da 17 anni, una documentazione tempestiva, affidabile, puntuale sulle performance di studio dei laureati e gli sbocchi occupazionali a uno, tre e cinque anni dal titolo accademico. Contemporaneamente ha preso il via la banca dati (1.550.000 cv ad oggi!) per tradurre i numeri in strumento di servizio: per facilitare e democratizzare laccesso dei laureati al mercato del lavoro. E stato sufficiente crederci, da statistici. Guidati dallinvito di Einaudi: conoscere per governare. E qui sta il senso più vero delle nostre analisi. A meno che non abbia ancora ragione J.M. Keynes quando scriveva (1937): Non cè nulla che un governo odii di più dellessere ben informato; poiché ciò rende molto più complicato e difficile il processo che conduce alle decisioni.
Andrea Cammelli - Statistico e Direttore AlmaLaurea in occasione della Giornata Italiana della Statistica 20-10-2011
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