Con piacere aderisco alliniziativa La statistica in 150 parole di ...
Appena arrivato al Servizio Studi della Banca dItalia allinizio degli anni 60, con una formazione prevalentemente letteraria e umanistica, i primi lavori che mi furono affidati riguardavano, tra laltro, la rettifica della produzione industriale per i giorni lavorativi, la depurazione stagionale dellindice della produzione, il calcolo dellindice di correlazione tra le ore lavorate e la produzione industriale. Ricordo che lelaborazione avveniva attraverso lutilizzo di macchine veloci meccaniche Friedman.
Tutti i mesi mi recavo allIstat a prendere copia in bozze di stampa dei bollettini della produzione industriale; al momento della loro effettiva pubblicazione due giorni dopo ero così in grado di produrre in tempo reale al Governatore e al Direttore Generale della Banca dItalia un appunto di commento sullandamento della congiuntura. Così, anche se non avevo mai sostenuto un esame di statistica, divenni ben presto lesperto della Banca dItalia per il settore dell'economia reale. Mi resi conto che ero stato promosso sul campo esperto di statistica quando lallora Governatore Paolo Baffi mi affidò le elaborazioni statistiche per un suo articolo, Le alterne vicende delleconomia italiana. Da allora la statistica è diventata per me una metodologia di riferimento quotidiano. Frequentemente ancora oggi mi viene, ad esempio, da sottolineare lerrore, compiuto anche da commentatori autorevoli, di confondere tra aumenti percentuali e punti percentuali di incremento: una banalità, neanche statistica, ma semplicemente aritmetica. Linterpretazione di ogni fenomeno sotto il profilo della sua manifestazione secondo una curva normale di probabilità è diventata così per me uno schema mentale di riferimento costante.
Carlo Azeglio Ciampi - Economista e Presidente Emerito della Repubblica in occasione della Giornata Italiana della Statistica 20-10-2011